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La ragazza con il bracciale di conchiglie

Giorgio Bastiani

Capitolo 1 - La decisione

Triora, bar del Borgo vecchio, ore 14.50.

Lo scirocco spingeva verso i monti gruppi di nubi minacciose. Le prime gocce stavano mutando il porfido del vicolo rendendo scivoloso il tracciato.

Il primo individuo si sistemò con la mano i capelli umidicci. «Mettiamoci sotto il pergolato!» esclamò spazientito. «È quasi mezz’ora che t’aspetto.»

«Scusami, lo scooter non ne voleva sapere di partire» sbuffò il secondo individuo dopo aver appoggiato il motomezzo contro il muro sbrecciato. «Per me qualunque posto va bene.»

«Buongiorno. Che cosa vi porto?» interruppe la cameriera, ostentando un sorriso forzato nel vedere quel tipo che si era permesso di posteggiare il motorino a fianco dell’ingresso del locale.

«Per me un caffè macchiato.»

«Io vorrei una bibita… una coca con limone.»

«Vi servo subito» fece la giovane dipendente sculettando tra i tavolini del dehors.

«Ho deciso di mettere la parola fine a tutta la storia, altrimenti finirò per impazzire» imprecò il primo individuo.

«E quindi?»

«E quindi non mi rimane altro da fare…»

«Lascia perdere, vedrai che tutto si aggiusterà.»

«Non può aggiustarsi nulla. Gli eventi vanno provocati, non subiti» avvampò il primo individuo, con tono alterato dall’ira.

«Lo sai come sarà la tua vita, dopo?» obiettò turbato il secondo individuo.

«Basta parole. Tu dovrai aiutarmi.»

«Non voglio aiutarti, levatelo dalla testa. Te l’ho già detto l’altro ieri. Non puoi chiedermi questo.»

«Oh sì che te lo posso chiedere, altrimenti la nostra amicizia finirà per sempre» minacciò il primo individuo.

«Non dirai sul serio, vero?»

«E allora comportati da amico. Dammi una mano.»

«Ci devo pensare.»

«Non pensarci troppo.»

«Scusa se insisto, ci hai riflettuto bene?»

«Il tempo delle parole è finito, come te lo devo dire?»

«Non posso darti una risposta, così, su due piedi» fece il secondo individuo, sbirciando la ragazza in minigonna mentre li stava servendo.

«E allora datti una mossa!» esclamò il primo individuo dopo che la cameriera si era allontanata.

«Lo farò, ma non mettermi fretta.»

«Mi meravigliano le tue perplessità. Ti lamenti sempre di essere senza soldi. Beh, tieni presente che potrei farti un bel regalo. Il denaro non mi manca.»

«Adesso devo proprio andare, non vorrei prendermi un bagno. Paga tu, per favore.»

 

Capitolo 2 - Il litigio

Badalucco, bar Colombo, ore 15.20.

Il primo individuo si accomodò sulla sedia in alluminio brunito e si rivolse in modo piuttosto brusco al compagno. «Perché mi hai fatto venire qui? Non potevi telefonarmi?»

«Dovevo fare alcune commissioni e poi… è meglio non parlare di certe cose al telefono.»

«Non penserai mica di avere il cellulare sotto controllo? Per quale motivo dovremmo averlo?»

«Meglio essere prudenti.»

«Ne hai forse parlato con qualcuno?»

«Ma no, che cosa vai a pensare!»

«Allora, hai preso una decisione?»

«Ci ho riflettuto, non me la sento» mugugnò con voce piagnucolosa il secondo individuo.

«Calmati, vuol dire che ne riparleremo.»

«Non voglio parlarne più.»

«Per te l’amicizia non conta?»

«Certamente che conta, ma non è così che funziona, non in questo modo.»

«Sei proprio uno stupido. Possibile che non riesci a comportarti da uomo?»

«Pensa quello che ti pare. Non torno sulle mie decisioni.»

«I soldi ti fanno schifo?»

«No di certo, ma tu mi stai chiedendo troppo.»

[…]

«Come ci sei venuto qui? Con il motorino?»

«No, in autobus.»

«Quand’è che ti decidi a riparare quel catorcio? Sali in macchina, che ti riporto a casa.»

«Ti ringrazio, la prossima corriera passa tra due ore.»

[…]

«Ma non dovevamo svoltare a destra? Passiamo per la vecchia provinciale?» domandò perplesso il secondo individuo.

«C’è meno traffico. Di solito vado sempre di qua. La strada nuova mi innervosisce, con tutte quelle curve.»

[…]

«Perché ti fermi?» borbottò il secondo individuo, voltando il viso dalla parte del finestrino per individuare il luogo della sosta.

«Devo controllare una gomma che mi sembra sgonfia. Non hai sentito un rumore strano? Scendi e siediti là, mi sbrigo in fretta.»

[…]

«Abbiamo forato?»

«No, però lo pneumatico posteriore destro è un po’ floscio. Lo farò gonfiare a Molini» brontolò il primo individuo, sistemandosi sul breve muretto a fianco del compagno. «Vorrei dirti alcune cosette» sibilò stringendogli il braccio.

«Lo sapevo. Se vuoi farmi cambiare idea ti avverto che è tutto tempo sprecato.»

«Non voglio farti cambiare idea. Ce la farò anche senza di te. Ti chiedo soltanto di farmi da palo e di fornirmi un alibi, semmai arriveranno a me.»

«Mollami il braccio, mi stai facendo male! Per favore, finiamola con questo teatrino. Scusa se te lo dico, ma mi hai proprio rotto i coglioni» avvampò il secondo individuo corrugando le sopracciglia.

«Non parlarmi in questo modo, imbecille.»

«Tieni le mani a posto, altrimenti…»

«Altrimenti cosa? Stronzo che non sei altro!»

[…]

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La ragazza con il bracciale di conchiglie

Giorgio Bastiani

la ragazza con il bracciale di conchiglie
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Perché al maresciallo Luca Baudino, comandante della stazione dei carabinieri di Triora, è stato attribuito dai suoi concittadini il soprannome di “Maresciallo delle streghe”?

Quale significato si cela sotto questo appellativo? E perché una donna enigmatica che si autodefinisce l'ultima strega sostiene che il militare reca sul viso un segno magico?

A Baudino certe cose non interessano. Non crede nei miti. Ha cose più importanti e concrete a cui pensare, per esempio indagare sulla morte di un suicida, un giovane di nome Giulio Pastorelli. Le apparenze a volte ingannano e il sottufficiale si convince sempre di più che è un caso di omicidio. Ma perché il ragazzo sarebbe stato ucciso? È questa la domanda alla quale il maresciallo sente il dovere di dare una risposta.

Dalla sorella di Giulio, Baudino viene a sapere che il fratello era omosessuale. Anna è una bella ragazza che ha un debole per il giovane militare e cercherà in tutti i modi di sedurlo.

Per il sottufficiale, poco abituato alle mulattiere ripide dei borghi liguri, districarsi tra l'intreccio dei vicoli stretti e le volte buie non è semplice, dal momento che il dramma si svolge nei dintorni della “Cabotina”, un luogo sinistro e misterioso, che gli abitanti di tanto tempo fa credevano fosse la dimora delle streghe.

L'autore

bastiani

Giorgio Bastiani è nato a Frossasco, piccolo borgo della provincia di Torino. Risiede con la famiglia ad Arma di Taggia, in provincia di Imperia, a pochi passi da Sanremo. Ha svolto l'incarico di "brigadiere d'ispezione" presso la Direzione provinciale delle Poste di Imperia.
Inizia scrivendo favole per le sue sei nipotine. Dopo "stressanti" insistenze familiari, partecipa a qualche concorso letterario, ottenendo sempre risultati insperati.
Finalista nel concorso “Luce Nera”, 2014, con il racconto horror “La notte dello scorpione”, pubblicato in cartaceo nell’antologia AA.VV. “Il serpente”. Finalista al concorso “Raccontami la storia”, 2015, degli Editori abruzzesi, con il primo racconto storico. Segnalato dalla giuria nel Concorso “Raccontami la storia”, 2015, degli Editori abruzzesi, con il secondo racconto storico. Finalista al Premio “Verbania for Women 2015-2016”, con un racconto storico sul tema “Mondo femminile”, dell’Associazione 77, Verbania.
Attualmente collabora al periodico “Chiusa Antica”, con racconti sulla gente di Chiusa Pesio, paese in cui ha vissuto negli anni Cinquanta.
Poiché suo padre è stato un maresciallo dei carabinieri, lo ha sempre appassionato la letteratura poliziesca. Perciò si è cimentato nella pubblicazione di un giallo ambientato a Triora.

Il suo sito web


Perché l'abbiamo scelto

La ragazza con il bracciale di conchiglie è un poliziesco classico che si contraddistingue per un'ambientazione forte e caratteristica, dove l'autore mette buona dose del suo vissuto, e nel quale risaltano personaggi (sia il protagonista, sia i coprimari) carismatici e magistralmente disegnati e sempre credibili, che riescono più di una volta anche a strappare un sorriso.

Un racconto che indubbiamente risente delle influenze di altri maestri del genere, così come dell'essere il capostipite di una saga, ma che allo stesso tempo vede nello sviluppo e nella gestione della trama, oltre che nella prosa di Bastiani, eccellenti punti di forza che lo impongono come lettura consigliata a tutti gli amanti del genere.